OROLOGI SOLARI:  MERIDANE  o QUADRANTI SOLARI

IL SOLE:  LUCE ED OMBRA

L’uomo con la sua intelligenza, fin dall’antichità, ha unito l’osservazione dello spostamento  dell’ombra del sole durante la giornata  con il passare del tempo.

Il sistema più semplice, per misurare il trascorrere del tempo, è stato quello di infiggere al suolo un bastone e  quindi osservare, nei vari giorni, la ripetitività delle posizioni dell’ombra magari mettendo delle pietre in terra come riscontro; da tempi remoti e fino a pochi anni fa nell’Oman e in altri paesi arabi si usava un sistema simile a quello descritto per definire i tempi di utilizzo dell’acqua per l’irrigazione delle colture.

Dall’osservazione del  trascorrere del tempo durante il giorno, si è passati all’osservazione del moto del sole e della luna che presentavano cicli di posizioni nel cielo ripetitivi. E nel corso di millenni, con metodi empirici ma dettati dall’esperienza, e quindi efficaci, hanno iniziato a regolare le proprie attività  con la posizione del sole nel cielo.

Abbiamo tracce dell’uso di meridiane ( orologi solari)  sin dalla  preistoria e dal  neolitico, poi Cinesi, Egiziani e di seguito Greci e Romani .

Dalla preistoria vediamo molti monumenti  famosi, (Stonehenge,  Newgrange ne sono esempi), collegati al sole, sono costruzioni complesse e ancora oggi ci sfuggono i metodi di costruzione e d’uso, ma la loro  presenza dimostra un’altra volta che l’uomo preistorico non era né semplice né barbaro, bensì in possesso di conoscenze e capacità che superano di gran lunga la nostra immaginazione.

Percorrendo la storia , per misurare il trascorrere del tempo, gli egiziani hanno utilizzato  gli obelischi e hanno costruito ( dal 1500 a.C.)  i primi orologi solari dei quali  ne sono rimasti alcuni ( un frammento di uno di questi   è al Museo Egizio di Torino).

Quindi abbiamo i Greci che hanno sviluppato ulteriormente l’utilizzo e lo studio delle meridiane utilizzando il patrimonio culturale sia dell’Egitto che della Mesopotamia assimilandone anche tutte le nozioni di Astronomia e di Geometria.

Storicamente si attribuisce ad  Anassimandro di Mileto (610-546 a.C.) la costruzione del primo quadrante solare greco.

Pensiamo come lo studio dell’ombra di un bastone paragonata a quella di una piramide di Giza in Egitto, ha permesso a Talete di misurare l’altezza della piramide e di scoprire le leggi delle proporzioni mentre Eratostene, misurando la differente altezza raggiunta dal Sole a mezzogiorno del solstizio d’estate ad Alessandria e ad Assuan, due città sullo stesso meridiano, ha calcolato la circonferenza della Terra  pari a 40.500 km circa: un valore sorprendentemente vicino al vero (40.009 km

Fu durante il periodo greco prima e romano poi che le meridiane iniziarono ad essere  strumento privilegiato per la misurazione del tempo.

Nel 9 a. C. l’imperatore Ottaviano Augusto fece costruire in Campo Marzio un’ enorme meridiana, della quale è rimasto un piccolo tratto, utilizzando come gnomone un obelisco egizio, dopo varie vicissitudini, lo stesso obelisco si trova attualmente  di fronte a Montecitorio e funziona tutt’ora  da gnomone della meridiana che si trova nella piazza antistante e va dall’obelisco verso  il portone di ingresso del palazzo.

Dopo l’impero romano, nei secoli del medioevo l’uso degli orologi solari  si perde e sopravvive quasi unicamente nelle abbazie e nei monasteri ove serviva a scandire il tempo della preghiera, meridiane ad ore canoniche.

Per molto tempo  in Europa non furono più costruiti quadranti solari di rilievo fino ad arrivare al Rinascimento quando con la rinascita  delle Arti e delle Scienze; lo studio della gnomonica divenne un ramo della matematica  e tra il 1600 ed il 1800 ebbe un periodo di massimo splendore.

Nel frattempo erano arrivati gli orologi meccanici, ma gli stessi mancavano di precisione e si usava affiancarvi una meridiana allo scopo di regolarli.

Per effettuare questa regolazione obbligatoria vennero costruite delle Meridiane nelle Chiese. Questi strumenti fornivano l’ora esatta al passaggio del Sole in Meridiano, cioè a mezzogiorno vero locale.

Veniva praticato un foro nella facciata sud dell’edificio, quindi si materializzava sul pavimento la traccia del meridiano e quando il raggio del Sole coincideva con quella linea era mezzogiorno vero, con una precisione che dipendeva dalle dimensioni della meridiana: si pensi che può arrivare ad una precisione di un  secondo, come è stato verificato per la meridiana del Duomo di Milano. Tra le più famose sono quelle di Santa Maria del Fiore (Firenze), San Petronio (Bologna) e Santa Maria degli Angeli (Roma).

Poi da metà dell’ottocento la precisione degli orologi meccanici è aumentata e le meridiane sono scese nell’oblio.

Ma le meridiane restano ancora nella nostra  memoria storica e il vederle dipinte sui muri o trovarle nei giardini delle ville o nei parchi cittadini suscita sempre curiosità e interesse.

Ancora oggi  un orologio solare può servire ad arredare signorilmente giardini privati e pubblici,  i muri delle  case, delle ville o dei palazzi.

Per realizzare le  meridiane occorre un’adeguata progettazione utilizzando le leggi astronomiche del movimento del sole e applicando le giuste  regole matematiche.

Una meridiana, per  funzionare perfettamente, deve essere calcolata per il luogo e per la posizione che la interessa.